Il vino Clinto nasce nell’America Settentrionale, nella zona di Clinton (Iowa, Stati Uniti) e l’Italia se ne interessò già nell’800, a seguito dell’epidemia di filossera, un parassita che aveva rovinato gran parte del patrimonio vinicolo nostrano (ed europeo), considerato, quindi, irrecuperabile. Così, si fece un tentativo per risollevare il mercato del vino, attraverso un’ibridazione tra i vitigni europei e quelli americani, che non erano stati intaccati dal parassita, ma che erano selvatici e avevano degli acini troppo piccoli per essere trasformati da soli in vino.
Da questo esperimento nacque il vino clinto, che iniziò ad avere una grande diffusione nella Valle del Natisone, in Friuli Venezia Giulia. Questa produzione andò avanti fino al secondo dopoguerra e il clinto si diffuse specialmente nelle zone contadine e nelle osterie.
Perché il vino clinto è vietato
Purtroppo, studi approfonditi e diversi controlli fecero emergere dei dati allarmanti, che ne decretarono la sua tossicità. Infatti, questo vino conterrebbe molto alcool metilico, che agisce in maniera negativa sul sistema nervoso e sul nervo ottico, con conseguenze pesanti sulla vista. Sono state anche riscontrate tracce di acido cianidrico, che è tossico. Una legge (quella del 23 marzo 1931, n° 376) aveva già cercato di porre un freno alla produzione del Clinto, che però era continuata. Oggi il vino Cliento è considerato illegale, sia in Italia sia negli altri Paesi europei, ma è possibile produrlo per uso personale.
Il vino Clinto è ottenuto da un tipo di uva che si differenzia in due principali sottotipi, che permettono di riconoscere diverse connotazioni di grappolo. Infatti, vi è il Clinto che deriva dal grappolo regolare, dalla forma cilindrica e si presenta in piccole dimensioni. Poi c’è il Clintòn o Grande Clinto, che invece deriva da un grappolo irregolare, non solo nelle dimensioni, grandi (comprese quelle dei chicchi), ma per l’intensità del gusto. Il primo tipo ha un gusto più semplice e dolce, mentre l’altro ha delle rese migliori, anche se ha un sapore che a molti potrebbe non piacere. La sua colorazione si mantiene sempre piuttosto scura. Il clinto è un vino che ha una gradazione bassa, la quale non ne consente una conservazione che vada oltre i tre mesi.
Vino Clinto dove trovarlo?
Oggi il vino Clinto si trova ancora, pur essendo illegale. Lo si può reperire specialmente nel Nord Europa, mentre in Italia il Veneto e il Friuli sono i luoghi dove viene prodotto a livello familiare, per il consumo dei viticoltori stessi, anche se a volte c’è chi lo vende a prezzi più o meno contenuti o lo mette a disposizione per le sagre o mercatini oppure per feste dedicate proprio al vino Clinto (tipo “La festa del Clinto“, in Veneto). Sono molti, infatti, a gradire questo vino, nonostante sia considerato illegale, soprattutto per i prezzi sempre abbordabili per chiunque sia interessato a procurarselo.