Nessuno se lo sarebbe mai immaginato sino a pochi anni fà, neanche i più grandi esperti di vino lo ipotizzavano, la culla dei grandi vini italiani è da sempre il Piemonte e la Toscana, le uniche regioni che da sempre sfornano i più ambiti vini d’Italia, gli unici in grado di competere con i più importanti chateau francesi. Eppure da qualche anno a questa parte c’è un vino pugliese che è entrato a far parte dell’elite dell’enologia italiana e mondiale, sin dalla sua uscita sul mercato ha fatto incetta di premi, medaglie d’oro, cinque grappoli , tre bicchieri e primati in classifica in ogni competizione a cui ha partecipato, così ha iniziato ad attirare l’attenzione di esperti e consumatori verso di sè sino ai giorni d’oggi in cui è considerato il miglior vino d’Italia, al pari del celebre Sassicaia, stiamo parlando del Primitivo ES di Gianfranco Fino.
Quello di Gianfranco Fino è la storia di un primitivo che sin da subito non ha temuto confronti con i mostri sacri dell’enologia italiana, si è subito voluto confrontare con i più importanti vini presenti sul panorama enologico italiano. Senza timori reverenziali, lo sconosciuto primitivo pugliese ha iniziato a ricevere riconoscimenti in maniera trasversale, tutte le guide del vino e tutti i giornalisti del vino gli hanno dato merito sino a che, oggi dopo circa 10 anni alla sua prima uscita, ES è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi vini italiani, portabandiera di un territorio, simbolo di una regione che può produrre grandi vini e non solo vini da taglio o di bassa qualità.
Riuscire a produrre rossi vigorosi, espressivi, potenti e allo stesso tempo garantire loro finezza, complessità ed eleganza sembrerebbe quasi un’utopia ma non per Gianfranco Fino, viticoltore e wine-maker con, nel sangue, una passione profonda supportata dalla caparbietà e dalla cura di ogni singolo particolare e, perseguendo questo credo, i risultati non sono tardati ad arrivare. Diversi mini appezzamenti, vecchi vigneti ad alberello che arrivano anche ad 80 anni di età, bassissime rese ed ulteriori diradamenti in vigna. Uve appena surmature, selezione manuale dei grappoli, pigiatura soffice e invecchiamento in barrique di rovere francese e ulteriore affinamento in bottiglia, qui sono racchiusi i segreti di ES, il vino primitivo dei record.
Rosso rubino con riflessi granati, al naso si distingue per eleganza fruttata, toni dolci di spezie e per una nota balsamica che si unisce a ricordi di caffè, spezie nere, terra bagnata e legno di cedro. In bocca è deciso, morbido ed elegante, dove la nota calorica è perfettamente stemperata dalla succosa e fruttata acidità. Velluto liquido il tannino e interminabile la persistenza su ricordi di crostata di visciole.
Sembrerebbe la descrizione di un grande Amarone della Valpolicella, di uno strepitoso Barolo o di uno dei più celebri Supertuscan, è invece tratta da una degustazione di Primitivo ES di Gianfranco Fino di Taranto, in Puglia. Uno strepitoso vino rosso che, siamo certi, continuerà a far parlare di sè. Spesso di non facilissima reperibilità a causa dei piccoli numeri dell’azienda, solo nelle migliori gastronomie ed in alcuni e-commerce come SaporideiSassi.it specializzati nelle eccellenze italiane, in grado di consegnare in 24/48 ore in tutta Italia.